In questa puntata incontriamo un maestro vicentino dell’arte figurativa e del fumetto. Stiamo parlando di Stefano Zattera, un artista poliedrico che riesce a spaziare il suo talento artistico tra i personaggi dei baloon alla narrativa, dall’illustrazione alla pittura, sempre affascinato da tutte le forme di arte visuale. Originario di Valdagno, ora vive a Sovizzo tra le pendici delle colline che dominano il paese.
Fin da piccolo ha sempre coltivato la passione per il disegno. Con la sua vocazione satirica dissacrante si inventa da giovanissimo un suo alter-ego con il personaggio di Zatteronik, ispirato alle avventure di Cattivik. Sposato con tre figli ha un lungo percorso artistico con collaborazioni nell’ambiente undergroud anni ’90 come Interzona.
E’ insomma autore completo che non cerca un consenso facile, anzi. Sempre controcorrente denuncia il consumismo sfrenato, senza regole e senza etica. La sua fonte di ispirazione sono spesso le icone pop americane proposte dalla pubblicità del anni ’50 del secolo scorso con le belle famiglie tutte sorriso e gioia che si circondano di elettrodomestici, grandi automobili e paccottiglia commerciale che Zattera reinterpreta in un futuro inquietante tenebroso e distrutto dalle guerre.
Come si autodefinisce “surrealista apocalittico” si inventa “il superburocrate”, un “controeroe” che con le sue ciniche abilità finanziarie sottomette le società umane in una continua “crisi di nervi” economica. Perfetto sul campo di lavoro ed in grado di supportare ogni fatica, migliorandosi fino alla perfezione, distrugge l’essere umano che si affida sempre di più a se stesso, egoisticamente, allontanandosi dalla collettività.
I suoi racconti e le sue illustrazioni si ispirano ai grandi scrittori americani come Philip K. Dick (1928-1982), riscoperto in Italia soprattutto grazie a Blade Runner e James G. Ballard mischiando l’ immaginario visivo con suggestioni apocalittiche psichedeliche della fantascienza, dell’orror aggiungendo un tratto noir: un percorso che non lo ha mai abbandonato e che continua a riproporre nelle sue storie sci-fi.
Il suo piano di lavoro rimane sempre il tradizionale tecnigrafo che non abbandona mai per abbozzare i suoi personaggi di carta, trasferendoli poi nel computer per l’elaborazione, la chinatura e il colore delle sue tavole. “non c’è ancora un pennello digitale che mi soddisfa” ci ha detto durante l’intervista.
Zattera inizia la sua attività come artista underground indipendente pubblicando Fanzine come Delirio, Baby Burger and Fast Dog, oppure collaborando con altre pubblicazioni dell’ambiente undergroud anni ’90. Suo è l’albo Earl Foureyes edito dal Centro fumetto Andrea Pazienza. Ed ancora Stripburger, Mostri Italiani, Tattoo Comix, Rancune, Horrorgasmo, Mater Universalis, Biblia, Lamette, Inguine Mah!, Malefact, Black, XL, The Artist, Puck, Par Condicio, Il Male, Barricate, Linus, La Lettura de Il Corriere della sera, Frigidaire. Recente è l’albo a fumetti Earl Foureyes Mutant Detective per Nerocromo. Con Stigma ha pubblicato The meaning of life, Sing sing in the rain, Abissi tascabili. E’ scrittore per Antropia, per l’antologia Veneto Texas, nel romanzo collettivo il Palazzo per Tragopano. Suo è il romanzo C’era una volta il Nordest ed è uno degli autori della raccolta Nero Cemento ambedue per Nerocromo.
Espone nelle principali festival del fumetto come Lucca, Napoli, Treviso, Angouleme, Seoul (Korea), in centri culturali, musei e gallerie d’arte come Antonio Colombo Arte Contemporanea (Milano), Gestalt Gallery (Pietrasanta), Mondo Bizzarro (Bologna), Mondo Pop (Roma),The Don Gallery (Milano), Galleria d’Arte Busellato (Asiago), Galleria Mirror (Vicenza), Museo Civico Bassano del Grappa (VI), Centro di cultura Francese (Ljubljana Slovenia), Museo Il Min (Seoul Korea), La Luz De Jesus Gallery (Los Angeles USA), The Cello Factory Art Gallery (London UK).
Dunque un autore eclettico che si vuole sempre essere sè stesso, indipendente e originale fuori dagli schemi del Cultura omologata.