08 Dic 2011

 

Il Consiglio regionale del Veneto ha dedicato la seduta straordinaria chiesta, a termini di Statuto, dalle opposizioni, ad un dibattito sul progetto di realizzazione dell’area polifunzionale Veneto City e sulla realizzazione di nuovi centri commerciali. Tematiche sulle quali le opposizioni avevano presentato due risoluzioni che chiedevano la sospensione di ogni decisione in attesa di interventi programmatici complessivi da parte della Regione. Al termine della discussione l’aula ha respinto, con 23 voti della maggioranza, (18 i sì, 3 le astensioni) la risoluzione che chiedeva una moratoria sul progetto di Veneto City mentre ha deciso di rinviare in commissione, per ulteriori approfondimenti la risoluzione relativa alla grande distribuzione e al sostegno al piccolo commercio. Le due risoluzioni sono state illustrate dal vicecapogruppo del Pd Lucio Tiozzo. Soffermandosi sulla questione Veneto City – il centro direzionale, commerciale che dovrebbe sorgere nei comuni di Dolo e Pianiga e metà strada tra Padova e Mestre accanto alla riviera del Brenta – Tiozzo ha ricordato che il progetto per quello che dovrebbe diventare il più grande centro polifunzionale d’Europa prevede di utilizzare un’area di 715 mila metri quadrati (l’equivalente di 106 campi di calcio) con un costo finora stimato di 2 miliardi di euro. «Si tratta – ha aggiunto – di un’immensa speculazione immobiliare che porterà alla cancellazione di decine di ettari di campagna veneta. Vista la dimensione del progetto è indispensabile un maggior approfondimento della sua sostenibilità anche sul piano viabilistico oltre che ambientale e socio economico di qui la richiesta al Presidente Zaia di sospendere il tutto». Analoga richiesta di sospensione viene avanzata dai gruppi di opposizione per quanto riguarda la grande distribuzione per salvaguardia del commercio al dettaglio nei centri urbani e del territorio già saturato da troppi megacentri commerciali. «Servono alcuni mesi – ha concluso Tiozzo – il tempo entro il quale la Giunta deve impegnarsi ad elaborare il testo della nuova legge sul commercio». (Ansa)

 

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