Per la rassegna maranese, “Il Paese che educa” nata dal Patto educativo territoriale di Marano per sensibilizzare sul dare il giusto peso alle parole online e offline, venerdì 10 maggio alle 21:30, si esibirà in un concerto live del cantautore The André.
Il cantautore senza volto presenta in auditorium a Marano il suo disco d’esordio, “Themagogia. Tradurre, tradire, trappare”, nel quale traduce brani indie e trap con il linguaggio della canzone d’autore.
“Se la demagogia lusinga le irrealizzabili aspirazioni delle masse, la Themagogia compie l’identica operazione in terreno musicale accarezzando le fantasie di chi vorrebbe rediviva la nostra tradizione cantautoriale più valida e di chi vuole giustificare la sua indulgenza verso la musica contemporanea”, afferma The André. “Si dice che tradurre è sempre un po’ tradire. Ogni pezzo tradotto qui è un doppio tradimento: verso chi lo ha scritto e verso chi lo canterebbe”.
Il concerto sarà aperto dall’artista Irene Brigitte (Trieste, 1989), attiva nell’ambito della popular music, ha cantato con vari progetti – da solista, in duo e anche in trio – in diverse rassegne italiane e si è specializzata al Conservatorio di Vicenza nello studio della musica antica, con particolare attenzione al periodo barocco.
I concerti che iniziano alle ore 21.30 in auditorium comunale è a ingresso libero. È comunque suggerita la prenotazione poiché i posti sono limitati: è possibile prenotare fino ad un massimo di 4 posti presso la Biblioteca civica di Marano (tel. 0445.598861, biblioteca@comune.marano.vi.it) e il ritiro dei biglietti omaggio potrà essere fatto in Biblioteca dalle 19.00 alle 21.00 del giorno stesso del concerto.
Oltre le 21.00 non si garantisce la disponibilità dei biglietti prenotati.
“Il paese che educa”
Una rassegna nata dal Patto educativo territoriale di Marano e un progetto di sensibilizzazione ed educazione contro l’ostilità delle parole, online e offline. Le parole sono importanti, hanno un potere enorme. Troppo spesso sono utilizzate in modo improprio, offensivo, sleale, impreciso, maleducato, diseducativo. In una parola, duro (senza cuore). E spesso inconsapevole delle conseguenze. Un ciclo di incontri tra febbraio e maggio 2019 offre degli strumenti per ridurre, arginare, denunciare e combattere le pratiche e i linguaggi negativi.