A partire dal 13 dicembre i cittadini europei vedranno una nuova etichettatura sugli alimenti che comprano al supermercato. Una nuova misura emessa dalla Commissione e adottata dal Parlamento e dal Consiglio Europeo nel 2011 assicurerà che i consumatori siano informati in modo più accurato sui contenuti degli alimenti ma viene indicata anche la presenza di OGM nei cibi? Lo chiede la risoluzione dei 5 stelle per rendere obbligatoria, nei prodotti alimentari di origine animale e derivati, l’indicazione relativa alla presenza di organismi geneticamente modificati nella mangimistica usata per l’alimentazione animale. “Il consumatore di carne e derivati ha il diritto di sapere se la bistecca, l’uovo o il formaggio che ha nel piatto provengono da un animale alimentato con mangime geneticamente modificato”. “Il diritto all’informazione sui prodotti alimentari è uno dei principali diritti del consumatore che, a prescindere dalle conseguenze che determinati ingredienti possono o non possono avere sulla sua salute, ha il sacrosanto diritto di sapere non solo cosa sta mangiando, ma anche come è stato “trattato” il prodotto d’origine nelle varie fasi di produzione, a partire dalla materia prima. Maggiori saranno le informazioni in suo possesso, maggiormente consapevoli saranno le sue scelte” – così commenta la deputata del M5S Silvia Benedetti, segretario di commissione agricoltura, la risoluzione a sua prima firma recentemente depositata e che impegna il Governo a rendere obbligatoria nei prodotti alimentari di origine animale e derivati, l’indicazione relativa alla presenza di organismi geneticamente modificati nella mangimistica usata per l’alimentazione animale. “Il consumatore di carne e derivati – continua la deputata del Veneto Silvia Benedetti – ha il diritto di sapere se la bistecca, l’uovo o il formaggio che ha nel piatto provengono da un animale alimentato con mangime geneticamente modificato. Questa informazione a nostro avviso non si può dare per scontata, va indicata in etichetta. L’Italia importa grandi quantitativi di soia e mais OGM dall’estero, che finiscono nei nostri mangimi e questo vuol dire che gran parte dei prodotti, biologici esclusi, che acquistiamo nei supermercati provengono da animali alimentati a OGM, ahinoi prodotti DOP e IGP compresi. E’ la triste realtà e questa informazione non può essere omessa come si è fatto finora”. “Sappiamo che la nostra agricoltura è competitiva se di qualità e attualmente contribuire al mercato OGM non la valorizza. Per questo puntiamo al consumatore informato, perché anche l’acquisto consapevole è una scelta politica” – conclude Benedetti.