13 Mar 2012

“È nota da tempo – sottolinea Fracasso – l’esigenza di riunire i servizi sanitari oggi distribuiti negli stabilimenti di Arzignano e Montecchio maggiore. Chi conosce la realtà delle strutture sanitarie dell’Ovest Vicentino sa che nessuna delle due può rispondere al futuro assetto dell’organizzazione della rete ospedaliera così come prevista dal nuovo piano socio-sanitario. La situazione è chiara –continua Fracasso– e richiede risolutezza e capacità di governo dei processi. Il rischio altrimenti è quello di perdere il finanziamento e di trovarci con strutture sanitarie obsolete e inadeguate. Sarebbe grave se sulla decisione relativa a questo finanziamento influissero interessi estranei al futuro della sanità. Pertanto –conclude Fracasso– il mio è un invito a procedere celermente sulla possibile allocazione di questi 50 milioni, di modo che al tavolo della Regione la relazione tecnica possa incontrare la condivisione autorevole dei rappresentanti delle comunità locali”. La lettera aperta del consigliere regionale del PD segue di poco l’approvazione da parte della Crite dello stanziamento, appunto di 50 milioni, dando un mese di tempo per far fare a uno studio un calcolo dettagliato dei lavori e della spesa. Quattro,intanto, sono le proposte delineate con gli importi fino ad oggi previsti. La prima ipotizza la costruzione del solo ospedale per acuti in località Canova con una spesa di 110 milioni. La seconda sposterebbe il nuovo ospedale nell’area della Ghisa limando l’onere complessivo di 3 milioni. La terza, quella della cittadella sanitaria, contemplerebbe non solo l’ospedale ma anche tutte le strutture correlate, facendo lievitare la spesa a 180 milioni. La quarta proposta ripiegherebbe, invece, sulla ristrutturazione dei due ospedali di Arzignano e di Montecchio con un costo di 88 milioni. Ora la Crite farà una valutazione in base alla richieste di mutui pervenute anche da altre Ulss, per verificarne la compatibilità con il quadro generale, e poi farà sapere una decisione che, al di là della cifra finale, identica o inferiore a quella indicata, dovrebbe essere, appunto, favorevole.

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