Il Social Day di quest’anno in provincia ha coinvolto 7 istituti superiori del bassanese, già protagonisti nel 2008 e nel 2009 e più di 50 classi di scuole elementari e medie del nostro territorio ai quali si sono aggiunti, novità del 2010, una decina di istituti superiori e scuole medie di Schio, Thiene, la città di Vicenza e l’ovest vicentino. Hanno partecipato, inoltre, più di 50 gruppi informali provenienti da tutta la provincia di Vicenza. Il ricavato del Social Day 2010 finanzierà per il 50%:
1. la costruzione di un Sala Polivalente per ragazzi Rom a Ioanis (Romania)
2. la Cooperativa “Pio La Torre” in Sicilia che lavora in terreni confiscati alla mafia
Il rimanente 50% finanzierà un progetto scelto dai singoli territori:
* Per l’area bassanese un progetto di sostegno dell’attività dell’Associazione NATs a Santa Cruz in Bolivia
* Per l’area Schio e Thiene due progetti di sostegno scolastico a Wad Medani e nella diocesi di Kosti in Sudan
* Per l’area Vicenza e ovest vicentino un progetto di sostegno a una microimpresa giovanile in Nicaragua
Il Progetto “Social Day – una mano tira l’altra” è inserito all’interno dell’Iniziativa “Azione provincEgiovani”, promossa dal Dipartimento della Gioventù in intesa con l’Unione Province d’Italia, ed è promosso dalla Provincia di Vicenza.
Il progetto nasce da un’esperienza pilota realizzata nell’area nord della provincia di Vicenza e scaturita a sua volta da un’analoga iniziativa tedesca realizzata da un’associazione giovanile denominata Schueler Helfen Leben (abbreviato in SHL). L’iniziativa, denominata Social Day e realizzata in Germania ogni anno dal 1998, prevedeva l’impegno diretto degli studenti delle scuole e del territorio informale in una giornata di lavoro al posto della normale attività scolastica, con i proventi di quella giornata si organizzavano poi progetti umanitari nell’Europa dell’est. Il percorso di sperimentazione nella provincia di Vicenza ha visto crescere la partecipazione dei giovani locali dai 150 del primo anno (2007) ai più di 1.000 nel 2009 e ha promosso il coinvolgimento di 13 scuole del territorio e 20 contesti formali ed informali della zona (oratori, gruppi giovanili, squadre sportive) e 40 organizzazioni di volontariato. E’ a partire da questa esperienza sperimentale che nasce l’idea di un Social Day che coinvolga tutta la provincia. La notevole evoluzione dell’esperienza sperimentale sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo ci ha, infatti, portato ad investire sul desiderio di partecipazione dei giovani che, se chiamati a “sporcarsi le mani” concretamente su temi alti quali la cittadinanza e i diritti, paiono evidenziare una straordinaria passione civica e solidale.
Attività del progetto:
– la costituzione di una rete sociale provinciale (organizzazioni, parrocchie, enti locali, enti del privato sociale, ditte, gruppi informali) e il coinvolgimento della cittadinanza attraverso incontri, seminari, convegni, contatti diretti;
– in preparazione alla giornata di Social Day ci saranno percorsi di formazione ed informazione sui temi della cittadinanza attiva, del dialogo interculturale, della pace e della giustizia rivolti agli studenti, ai giovani e agli insegnanti/educatori;
– in preparazione alla giornata di Social Day gli studenti ed i giovani potranno sperimentarsi in tirocini ed esperienze concrete presso organizzazioni di volontariato del proprio territorio;
– i ragazzi delle scuole e dei contesti formali ed informali dovranno pensare e organizzare un lavoro da realizzare il giorno del Social Day e che gli venga ricompensato;
– tutti i ragazzi protagonisti saranno coinvolti per scegliere dove destinare i fondi raccolti e un gruppo ristretto di ragazzi parteciperà attivamente ai progetti finanziati attraverso visite, confronto con le associazioni referenti degli stessi, raccolta informazioni, studi, ricerche…
– tutti i fondi raccolti saranno destinati a progetti di solidarietà nazionali e/o internazionali, per questo sarà istituito un Comitato di Garanti del progetto
Beneficiari
I beneficiari sono giovani di un’età compresa tra i 14 e i 19 anni appartenenti alle classi terze medie e scuole superiori e tra i 16 e i 30 anni appartenenti a contesti formali ed informali della provincia di Vicenza, con un occhio di riguardo a ragazzi e ragazze con minori opportunità e ai giovani immigrati di prima e di seconda generazione (il cui coinvolgimento sarà assicurato dai partner ed associati e dalle associazioni di volontariato della rete).