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Vicenza, la scuola incontra il padre dei microprocessori

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25 Ott 2015
Puntualizziamo
26 ottobre 2015, computer, federico faggin, microprocessore, storia, vicenza

federico-fagginL’Italia si è sempre distinta per innovazioni e nuove scoperte. Pochi ricordano che il primo computer portatile è stato creato dalla Olivetti. La macchina presentata alla Fiera di New York nel 1965 si chiamava Programma 101 ed era capace di elaborare ed immagazzinare dati messi subito a disposizione dell’operatore.computer-programma101 Un concetto unico nel suo genere visto che fino ad allora solo personale specializzato in camice bianco poteva gestire dei computer per elaborazione di dati. Il brevetto passò presto agli americani e della macchina di Ivrea ora non ne restano che 8 esemplari funzionanti. Ma l’idea ebbe un grande impatto perchè fece da apripista alla statunitense Apple e all’inglese Amstrad che applicarono ai computer personali un’altra invenzione di un ricercatore italiano: il microprocessore. Ad inventarlo fu il vicentino Federico Faggin, considerato l’Enrico Fermi del digitale che creò l’Intel 4004. microprocessoreIl chip elettronico a quel momento superava già per calcolo il mastodontico Eniac. Da questo piccolo ma importante rettangolo di silicio si entrerà nel mondo che conosciamo oggi. L’inventore che vive negli Stati Uniti d’America sarà a Vicenza domani 26 ottobre all’Istituto Rossi di via Legione Gallieno dalle 11:00 per una conferenza dedicata alla ricerca che sta facendo con la sua Fondazione per dimostrare che, probabilmente, l’origine dell’universo è scaturito da un atto di consapevolezza. Per Faggin la consapevolezza, ossia la nostra capacità di avere delle esperienze sensoriali e di sentimenti si lega a cinque aspetti fondamentali: percezione, comprensione, identità, libero arbitrio, azione.  E’ evidente che è impossibile creare una macchina che possa essere consapevole delle azioni che compie.  Le macchine computerizzate, anche quelle più avanzate  non prenderanno mai il sopravvento sull’uomo perché non sono consapevoli della loro funzione. La consapevolezza è parte dell’energia che crea spazio, tempo e materia, esiste ed E’ indipendentemente dalla materia. Il cervello non è strutturato come un computer,  non sappiamo ancora dove si trovi la memoria, ma è verificato che il pensiero altera le connessioni del cervello e crea dei cambiamenti nella struttura cerebrale. La nostra vita esteriore  è legata a quella interiore, questa è scienza già verificata ma come avvengano questi fenomeni e qual è la teoria scientifica sull’interazione della consapevolezza con la materia è ancora tutto da scoprire. Sarà interessante non tanto cercare risposte bensì porsi delle domande sull’esistenza e sulla diffusione di teorie, scientifiche o parascientifiche, che prendono spunto dalla consapevolezza e dalla teoria quantistica, per evidenziare come l’uomo possa essere in grado di creare o modificare il reale utilizzando consapevolezza e pensiero. Se lo spazio, il tempo e la materia sono energia, questa energia è anche consapevole?

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