“Finalmente, dopo un anno, è stata approvata la mozione che impegna la Regione a spingere il ministro dell‟Ambiente a fissare limiti a tutte le sostanze perfluoroalchiliche con decretazione d‟urgenza.
Una unanimità che fa bene al Veneto e che ci auguriamo che non rimanga un „verba volant‟, così come speriamo che il voto favorevole della Lega non arrivi solo per „comodità‟, vista la recente uscita dal Governo.
Anche perché l‟emergenza Pfas è rimasta la stessa: abbiamo perso troppo tempo e non possiamo perderne ancora”.
A dirlo Cristina Guarda (CpV) e Andrea Zanoni (PD) dopo l’approvazione all’unanimità della mozione da loro presentata, sottoscritta dai consiglieri Ruzzante e Bartelle del Coordinamento Veneto 2020, e su cui è stato trovato un accordo con la maggioranza.
“Adesso ci appelliamo al ministro dell‟Ambiente: si metta in moto subito, non scarichi responsabilità su altri enti e introduca con un decreto d‟urgenza limiti nazionali per tutte le sostanze perfluoralchiliche. Gli ricordiamo che ogni Stato dell‟Ue ha la facoltà di introdurre autonomamente norme in assenza di una direttiva comunitaria. E adesso ha un sollecito che gli arriva da tutto il Veneto.
Il Governo – aggiungono i due consiglieri – può e deve agire velocemente per due motivi: anzitutto, con la ripresa dei lavori della nuova legislatura europea arriverà la direttiva Ue riguardante la qualità delle acque destinate al consumo umano; inoltre la conferma dello stato di emergenza in Veneto dovrebbe rafforzare la necessità di unificare la normativa a livello nazionale in modo che l‟Italia e il ministro possano avere una voce più autorevole in Europa.
Vogliamo ancora una volta evidenziare che qua abbiamo la più grande contaminazione europea, se non mondiale, da Pfas con 350mila residenti e 50 Comuni coinvolti”, spiegano i due consiglieri, rivolgendosi nuovamente al ministro Costa: “Può benissimo, con decretazione d‟urgenza, dare indicazioni sui limiti Pfas per le acque potabili, come fatto dal precedente esecutivo con il Decreto Genova, per innalzare la quantità di idrocarburi ammessi nei fanghi di depurazione da spargere sui terreni. C‟era urgenza prima, quando il governo era gialloverde, c‟è urgenza ora con il nuovo governo giallorosso”.
Di seguito il testo integrale della mozione approvata in Consiglio regionale
CONSIGLIO REGIONALE DEL VENETO
DECIMA LEGISLATURA
MOZIONE N. 437
LA REGIONE VENETO SOLLECITI IL MINISTERO DELL’AMBIENTE PER L’URGENTE INTRODUZIONE DI LIMITI NAZIONALI CONCERNENTI TUTTE LE SOSTANZE PERFLUOROALCHILICHE
presentata il 15 novembre 2018 dai Consiglieri Guarda e Zanoni
Il Consiglio regionale del Veneto
PREMESSO CHE:
– il territorio veneto compreso tra le province di Vicenza, Verona, Padova e Rovigo e i suoi abitanti sono stati negli ultimi decenni pesantemente danneggiati dalla contaminazione di sostanze perfluoroalchiliche (Pfas). Il fenomeno ha interessato un bacino demografico di oltre 350.000 persone residenti in oltre 50 Comuni di cui 24 sono appartenenti alla cosiddetta “zona rossa”;
– presso l’UE è in corso la revisione della direttiva 98/83/CE concernente la qualità delle acque destinate al consumo umano, che prevede l’introduzione di valori-limite riguardanti i Pfas;
CONSIDERATO CHE:
– ogni Stato membro dell’UE ha libera facoltà di introdurre norme più restrittive rispetto a quelle di una direttiva ed autonomamente, in caso di assenza di una normativa europea;
– già altri Paesi europei si sono dotati negli anni di limiti nazionali concernenti i Pfas;
– l’Ente europeo per la sicurezza alimentare (Efsa) sta aggiornando e restringendo notevolmente i valori delle dose giornaliere (TDI) di Pfas, così come l’Agenzia per la sicurezza alimentare olandese punta l’indice sui Pfas a catena corta, ritenuti rilevanti nell’esposizione umana e di potenziale impatto per le maggiori concentrazioni che raggiungono ad esempio nell’acqua potabile e nei vegetali;
– la Regione Veneto, con DGR n. 1590 del 03 ottobre 2017, ha fissato “valori provvisori di performance (obiettivo)”, specificando al punto 2 “(…) ferma restando la competenza statale alla fissazione di valori per parametri aggiuntivi di cui all’allegato I del D.Lgs. n. 31/2001 (…)”;
2
– con delibera del Consiglio dei Ministri del 21 marzo scorso, è stato dichiarato lo stato di emergenza in relazione alla contaminazione da Pfas delle acque di falda nei territori delle province di Vicenza, Verona e Padova. Lo scorso 29 maggio, con ordinanza del Capo del Dipartimento nazionale della protezione civile, ne è stato nominato il Commissario delegato;
– dal recente rapporto dell’istituto di ricerca di mercato Global Market Insight, che ha esaminato il mercato del Pfas in tutte le regioni italiane, emerge come il solo Veneto consumi ogni anno più della metà delle 200 tonnellate che vengono importate e distribuite nel Paese. Il rapporto mette in luce i conseguenti, altissimi rischi di contaminazione degli acquedotti, tanto in Veneto quanto a livello nazionale;
– le proposte emendative al testo di revisione della direttiva 98/83/CE, presentate dagli europarlamentari italiani, sono state orientate all’introduzione di valori-limite più restrittivi rispetto a quelli che sono stati approvati nel corso della sessione plenaria degli scorsi 22 e 23 ottobre. Gli stessi parlamentari europei italiani sottolineano la necessità di regolamentare in Italia le sostanze perfluorate, di ogni catena molecolare;
– in vista del voto definitivo sulla nuova Direttiva da parte del Consiglio europeo, è opportuno che in quella sede il Governo italiano esprima una posizione netta circa la necessità di misure stringenti. Questo, presentandosi forte dell’introduzione di propri valori-limite nazionali sui Pfas;
impegna la Giunta regionale
a sollecitare il Ministro dell’Ambiente affinché vengano urgentemente introdotti valori-limite nazionali concernenti tutte le sostanze perfluoroalchiliche.