Ne avevamo già parlato tempo fa con un mini documentario dedicato alla “rotta del Gua’ ” ( http://www.puntualizziamo.it/s1-video-notizie/c1-videoinchieste/tezze-di-arzignanosulle-tracce-romane/) cioè la parte del fiume che giunge a Trissino dopo la discesa lungo la valle dell’Agno. Da tempo alcuni appassionati come appunto Davide Sandini cercano di salvare il sito archeologico delle “vasche” dalla distruzione per la costruzione del bacino di Laminazione di Trissino. Dopo anni di segnalazioni, una cooperativa incaricata dalla Soprintendenza per i beni archeologici del Veneto, effettuò una serie di sondaggi che datarono i resti al 1600-1700 identificandoli probabilmente come impianti per la lavorazione della canapa. Questa datazione viene invece smentita dall’analisi con il metodo del carbonio 14 effettuato dal prof. Hong Wang dell’Universita’ americana dell’Illinois a Urbana-Chapaign dopo che alcuni cittadini finanziando di tasca propria la ricerca hanno consegnato al ricercatore alcuni gusci di gasteropodi presenti nei depositi alluvionali delle “Vasche di Tezze” alle coordinate N 45.54338 E11.36189, nella parte del sito in comune di Arzignano. Il risultato delle analisi effettuate hanno quindi indicato un’età in cui le chiocciole erano in vita compresa fra l’ 895 d.c e il 925 d.c., con la maggiore probabilità al 910 d.c. .Tale risultato sembra quindi smentire le analisi fatte dalla sovrintendenza archeologica , spostando di 750 anni indietro la deposizione del materiale delle vasche, mettendo in dubbio anche il lecito ed efficace utilizzo dei fondi (27.000 euro) destinati alle ricerche archeologiche nel bilancio dell’opera idraulica, come pubblicato dalla regione Veneto. Il M5S si è così mobilitato per chiedere con una interrogazione alla Camera al ministro Franceschini di promuovere ulteriori analisi, per accertare una volta per tutte la datazione dei reperti, ponendoli quindi sotto tutela. Marco Brugnerotto, firmatario assieme ad altri del M5S conclude dicendo “se i risultati dell’Università dell’Illinois, “finanziate” dai cittadini, contraddicono le analisi della sovrintendenza, sorge spontaneo un dubbio sul regolare utilizzo dei fondi destinati alle ricerche archeologiche (27.000 €) che pare abbiano prodotto scarsi risultati, e di questo ho informato la corte dei conti e il Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale”.
400 € e datazione antica, fatta da esterni indipendenti
27.000 € e datazione “l’altro dì”
A chi credere ?
Sembra quasi che la seconda analisi, sia pro scavatori del bacino.
400/27.000, sembra quasi il classico rapporto cittadini inermi/mafia !!
NON capisco,… c’è qualcosa di strano in questi numeri.
Forse la pseudo sovrintendenza ha 1 altra matematica che non conosciamo ?
Numeri ad elastico ?
Come hanno fatto a spendere 27 mila euri nostri ?
Avranno pagato anche pranzo e cena de pesse a tutti !!
Lo chiediamo al procuratore Cappelleri ?
Così gli chiediamo anche :
Ma tutti i buchi sol giaròn sotto Trissino, che i gà fatto in decine di anni, riempiti di Veleni dei conciari (de notte), chi li ha messi ?
Pagherà qualcuno per aver avvelenato i fessi cittadini sottostanti ?