
Venerdì 17 maggio -ore 20:30 al teatro Astra di Schio, con il titolo “Differenza tra intelligenza artificiale e intelligenza umana, il mistero della coscienza”, Faggin intende ripercorrere le sue vite: dall’infanzia ai primi lavori; dalla controversia con l’azienda americana Intel per l’attribuzione della paternità del microprocessore, fino alla sua appassionata quarta vita nell’impegno di studiare il significato di “consapevolezza”.
Il ricercatore, nato nel 1941 a Vicenza, aveva una curiosità innata e fin da piccolo lo smontare le cose per carpire i loro segreti lo spinsero a scegliere l’ingegneria al posto della filosofia, studiata e insegnata da suo padre, professore di storia e filosofia al Liceo classico di Vicenza e poi libero docente all’Università di Padova.
Faggin, inizialmente era convinto che non ci fosse più nulla da scoprire, ma,nonostante una prima delusione, il suo spirito di innovatore lo portò a cercare nuove idee.
Dopo la laurea con 110 e lode in Fisica, nel 1968 si trasferisce in America assieme alla moglie, dove due anni dopo, venne assunto dalla INTEL.
Uno dei primi “cervelli in fuga”!
A quel tempo i computer erano macchine enormi, lenti e poco affidabili.
Lì, avvenne la folgorazione e riuscì a comprimere tutti gli elementi elettronici su un piccolo supporto in silicio.
Questo nuovo computer miniaturizzato aveva un briciolo di intelligenza, era veloce, affidabile e soprattutto consumava poco ed era piccolo da essere installato pressochè dappertutto.
Ma la ricerca e l’applicazione in prototipi richiedono somme di denaro, a volte ingenti, e così per ricercare i finanziamenti fondò nel 1974 la sua prima azienda, Zilog che fabbricò lo Z80, ancora oggi in produzione.
Negli anni Ottanta del secolo scorso, una delle società che fondò Faggin realizzò un prototipo di telefono collegato al personal computer in grado di avere un’agenda e di memorizzare dei dati per i manager. Con questo progetto, nel 1984, vinse il premio per l’idea più innovativa.
Lo stesso Jobs fece i complimenti al nostro imprenditore-scienziato dicendo “Bello, ma troppo ingombrante”. Poco dopo l’Apple costruì i primi IPhone, cogliendo le intuizioni di Faggin.
Le innovazioni e i successi del gruppo di lavoro dello sviluppatore vicentino, trapiantato in America, non si ferma e in breve realizza i prototipi del touchpad, destinato a soppiantare i mouse e il touchscreen, applicato ai telefonini.
Senza le invenzioni di Faggin, ora non avremmo, forse, ancora, le tecnologie che usiamo quotidianamente.
Non contento dei successi ottenuti, lo scienziato comincia a studiare le neuroscienze per comprendere e sviluppare le reti neurali dei sistemi informatici. Da questi studi nasce in lui una nuova idea, più filosofica che si occupa della natura della “Consapevolezza”. in quanto Faggin si è convinto che nessun segnale elettrico potrà mai generare emozioni, e quindi un computer non potrà essere mai consapevole.
Il 19 ottobre 2010 Faggin ha ricevuto la Medaglia Nazionale per la Tecnologia e l’Innovazione dal presidente Obama, per l’invenzione del microprocessore.
Con la moglie Elvia, nel 2011, istituisce la Fondazione “Federico and Elvia Faggin Foundation”, una organizzazione no-profit dedicata allo studio scientifico della coscienza, con cui sponsorizza programmi di ricerca teorica e sperimentale presso università e istituti di ricerca statunitensi.
Faggin afferma in questo nuovo impegno che non ha intenzione di costruire dogmi per sostituire altri dogmi, ma semplicemente cercare la verità esplorandola con un metodo scientifico.
La serata con Federico Faggin è organizzata da Lions Club di Schio, in collaborazione con il Comune.
L’evento è a ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili in teatro..