Il clima, a causa dei mutamenti dovuti all’innalzamento delle temperature, è sempre più imprevedible e violento, ma qualche buona pratica può aiutare a mitigare i danni distruttivi che hanno subito, per almeno un miliardo di euro, le vallate dell’altopiano di Asiago e del bellunese quando sono state investite dalla recente bufera di maltempo con lo sradicamento di centinaia di migliaia di pini e abeti con venti che secondo il Centro Studi per l’Ambiente L. Susmel hanno raggiunto la velocità di 120 km orari con punte anche di 196 km orari.
Arsiero, la piccola cittadina a ridossso del Monte Cimone, pur una località non particolarmente investita dalla tormenta del 29 ottobre, a parte l’abbattimento di pini in alcune zone boschive che si trovano nell’altopiano dei Fiorentini, ha attuato da tempo un sistema di controllo e di manutenzione delle alberature lungo le strade, con una particolare attenzione a quelle che si trovano nelle frazioni montane più fragili dal punto di vista viabilistico.
Infatti è dal luglio 2014 che l’amministrazione arsierese ha intrapreso un articolato programma di prevenzione e risanamento di alcune criticità rilevate.
Come riporta il comunicato della sindaca Tiziana Occhino il piano di taglio piante potenzialmente pericolose nel centro abitato ha portato nei tre anni successivi ai primi interventi iniziati nel 2014 al taglio dei cipressi in via Europa e Goldoni, in via San Marco, di fronte all’Istituto Comprensivo di Arsiero e soprattutto alla potatura straordinaria nel novembre 2017 dei 5 cedri storici intorno alla fontana delle rane in piazza.