I computer possono risolvere i problemi più difficili meglio di noi esseri umani, ma non saranno mai consapevoli”. Per il fisico vicentino, inventore del primo microchip al mondo, il famoso Intel 4004, non ci potrà essere un intelligenza superiore a quella umana, perchè nonostante le reti neuronali, le capacità di calcolo sempre più veloci e le interazioni tra macchina e utente più amichevoli, il computer sarà sempre una struttura fisica, senza la capacità di avere le intuizioni che contraddistingue l’essere umano. Lo scienziato vicentino, dopo aver studiato per primo la possibilità di dotare i computer di intelligenza artificiale, si è posto una domanda: può una macchina essere consapevole del mondo che lo circonda? Dopo anni di studi, anche su se stesso, è giunto a proporre una sua personale teoria sulla comprensione della realtà che sovverte la comune visione del mondo e apre a nuove interpretazioni della natura delle cose. Per il fisico vicentino, l’intelligenza artificiale dei computer, nonostante la loro velocità di calcolo e la precisione esecutiva, sarà sempre dipendente da coloro che danno gli input considerandosi migliori di altri.