Nel 2014, quasi due terzi dei giornalisti attivi (64,6%) erano lavoratori autonomi, circa 25.000 lavoratori: nel 2008 erano 18.000 e nel 2002, appena 9.000. Questo significa che, mentre i confini della professione si sono enormemente allargati (oggi l’Ordine dei giornalisti ha oltre centomila iscritti, metà dei quali attivi), la proletarizzazione della categoria è avanzata a passi da gigante. Basti pensare che tra i 23.704 giornalisti freelance con un reddito sopra lo zero, ben sette su dieci dichiarano introiti inferiori a 10.000 euro annui lordi. Un problema che si scontra con la certezza di avere informazioni corrette ed attendibili che colloca l’Italia al 65° posto su 199 Stati del mondo nell’elenco stilato dall’agenzia americana “Freedom House” in termini di libertà di informazione. Il giornalista Andrea Alba ha intervistato recentemente il presidente dell’Ordine nazionale dei Giornalisti Enzo Iacopino sul tema del precariato nel mondo dell’informazione.